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Ruth Deutschmann

Benjamin Epp

St. Anton

2008-08-19

Nicole D´Incecco

Nicole D´Incecco

1937

- Una volta avemmo tanta sfortuna - ne scrissi anche nel libricino. Quando portammo il fieno dal fienile di Hansasefa, era uno dei lavori più duri, il più duro trasporto di fieno che c’era. E lì un polacco ? fu lì, ci salvò la vita. ? Si impacchettava bene tutto, e si preparava tutto per bene, e dopo si doveva ? andare giù direttamente attraverso un grande dorso. C’era poca neve sulla collina, e sotto c’era una svolta a sinistra molto brusca, e poi si usciva fuori dal "Metzgerspleis", come diciamo noi, e il polacco fu il primo ? e il "polacco" poi ? lì il “nodo” non era stato fatto bene, la corda che si metteva sulla spalla, con la quale si teneva indietro o si trascinava il fieno. E questo doveva essere preciso. Se era troppo unga, allora .. non poteva lavorare ? e se era troppo corta, diventava curva. Allora - Albert - è morto da tanto tempo ? mostrò al "polacco" come si faceva il nodo nella corda. E dopo la quarta, quinta volta ebbe la misura giusta Dopo volle partire, quando venne giù una grande valanga di polvere davanti a lui, vicinissimo a lui. E se - se non avesse impiegato così tanto tempo, saremmo partiti tutti e cinque e la valanga ci avrebbe seppellito. Allora, lì saremmo morti tutti, nessuno di noi sarebbe oggi vivo. E quando dopo la polvere e tutto si placò, gli altri, che erano più giù a prendere il fieno, fecero lo jodel e levarono gridi di gioia - così comunicavamo fra di noi, e noi rispondemmo facendo lo jodel, e così seppero che eravamo ancora tutti vivi. Altrimenti saremmo morti tutti. Tornammo anche a casa molto tardi con il fieno, e lo si deve .. poi dovevamo - trasportare il fieno - cioè, quando era possibile, per tutto gennaio e febbraio, quindi - circa un mese - eravamo impegnati a portare a casa il fieno.